Travis Louie nasce nel Queens, a New York, nell’area vicina al sito della World’s Fair del 1964. Attualmente lavora e vive a Red Hook, New York. Louie trascorre la sua prima infanzia guardando “Atomic Age”Sci-Fi e film Horror, disegnando e frequentando, nei sabati pomeriggio, i negozi di fumetti locali e il cinema della RKO Keith. Si iscrive al “Pratt Institute”di Brooklyn, New York, dove si laurea nel 1990 in Comunicazione e Design con l’intento di voler proseguire una carriera freelance da illustratore. La luce e la tipica atmosfera degli espressionisti tedeschi e dei film noir influenzano notevolmente lo stile visivo del suo lavoro. Film di registi come F.W. Murnau, Fritz Lang, Orson Welles, Robert Siodmak, Robert Aldrich, Jacque Tourneur, e il direttore della fotografia Greg Toland, hanno un grande impatto sui soggetti dei suoi dipinti.
Louie crea e colloca il proprio mondo immaginario nell’epoca Vittoriana ed Edwardiana. Il suo scenarioèanimato da figure antropomorfe, esseri misteriosi e personaggi grotteschi appartenenti ad altri mondi, che sembrano aver commissionato il loro ritratto per fermare nel tempo la loro esistenza e il loro posto all’interno della società. I suoi ritratti in bianco e nero catturano i personaggi bizzarri mentre posano con i loro panciotti abbottonati e il sguardo ironico e fiero. Essi si rivolgono allo spettatore con orgoglio ed eleganza nonostante il loro stato di solitudine.
L’immaginario vintage e polveroso e il carattere drammatico dei suoi dipinti sono dovuti all’uso degli acrilici in bianco e nero e al disegno di grafite spessa su tavole levigate; questi materiali danno vita a scenari sognanti, fatti di favole magiche e cupe, da leggere nel silenzio di una stanza poco illuminata. Le sue opere sono paragonabili a macchine del tempo che riportano il corpo alla realtà, mentre contemporaneamente ne rapiscono l’anima, conducendola verso remote avventure. Con la sua innovativa tecnica pittorica, Louie crea ritratti tridimensionali di universo alternativo inverosimile ed esprime cosìla sua passione nei confronti delle stranezze umane, degli spettacoli da circo, dei ritratti Vittoriani, e del surreale, mescolando il tutto in singolari scenari che donano vita ai personaggi e alle storie da lui sognate. I ritratti di Louie sono foto realistiche di creature ibride e del tutto surreali, lontane dalla nostra realtàe, paradossalmente, profondamente appartenenti ad essa. L’artista afferma infatti che: “Penso che la razza umana sia piena di fraintendimenti creati da persone troppo chiuse nelle loro culture e incapaci di abbracciare l’idea che le persone possano credere in altre realtàe incapaci quindi di trovare un modo di coesistere.”
La diversitàe il bizzarro nelle opere di Louie sono principi chiave che rappresentano i profondi riferimenti culturali dell’artista e sottintendono una critica velata nei confronti dell’immigrazione del diciannovesimo secolo.
L’arte di Travis Louie èpubblicata in molte celebri riviste artistiche come Hi Fructose Magazine, Juxtapoz, Bizarre Magazine, Rue Morgue, Hey! Magazine, Art Quarter, The Art of Sketch Theatre, e le sue opere sono esposte in tutto il mondo. Fra le sue piùgrandi mostre si cita la sua partecipazione alla “Art From the New World”al Bristol City Museum, “Pop Surrealism”tenutasi al Museo di Arti Visive di Palazzo Cipolla a Spoleto, Italia, “Turn the Page”al Virginia Museum of Contemporary Art (MOCA), Travis Louie Views from Netherworld, 2016 KP Projects, Los Angeles, 2015 Watch the Skies, KP Projects, Los Angeles e The Moleskine Project VI, Spoke Art, San Francisco 2017.