Kathie Olivas è un'artista multimediale che risiede ad Algodones, New York, con suo marito e collega artista, Brandt Peters.
Con una sapienza artistica che mescola il gioco e l’indagine psicologica, Olivas attinge al suo immaginario vibrante per dare vita a sculture in vetroresina e dipinti immediatamente che ci appaiono subito familiari. Le sue figure, mostri caricaturali dall’aspetto misterioso, trasportano lo spettatore in un mondo fantastico che esiste solo nella mente dell’artista.
I protagonisti delle sue opere, indefinibili eppure pervasi da un’aura femminile, riflettono una tensione costante tra forza e anticonformismo, incarnando il desiderio dell’artista di sfidare gli stereotipi di genere. Profondamente influenzata dai ritratti americani d’epoca e dall’arte pop, Olivas esplora il paesaggio psicologico della giovinezza, ricorrendo frequentemente a un universo infantile carico di simbolismi.
Attraverso le sue creazioni, l'artista analizza il radicato desiderio della società di attribuire “tenerezza” a ciò che la circonda, mettendo in luce il disagio che sorge di fronte all'ignoto. Le sue opere, intrise di suggestioni post-apocalittiche e accenni al pop surrealismo americano, offrono una riflessione satirica su come le paure e le ansie condizionino la percezione della realtà. I bambini dagli occhi spalancati e le creature antropomorfe che popolano l’universo di Olivas stimolano una risposta nostalgica che riflette, al contempo, isolamento e incertezza, agendo come potenti alter ego dell’artista stessa.
I suoi personaggi, inseriti in composizioni che richiamano i ritratti classici, ci invitano in un mondo surreale di solitudine, proponendo un “playdate” che si trasforma in una sottile analisi dell’inconscio e delle fragilità umane.