JONATHAN VINER USA, 1976

Nato nel 1976 nel New York, Jonathan Viner, dopo aver ricevuto un BFA dalla Rhode Island School of Design nel 1998, si trasferisce a New York City, dove attualmente vive e lavora.

Il lavoro di Viner attinge a una vasta gamma di influenze culturali, dalla tradizione degli “Old Masters”, fino alla cultura pop americana, passando per le suggestioni della psicologia, e della letteratura fino alla cinematografia e alla musica contemporanea.

Un tema rilevante nel suo lavoro è l’esplorazione dei rapporti di forza, con un particolare riferimento alla precarietà della sicurezza e al pericolo imminente.

Le opere di Viner sono caratterizzate da fermi immagine enigmatici, che pongono lo spettatore in bilico tra un seducente e intrigante scenario di calma, apparentemente tranquillizzante, e un simultaneo cambiamento in agguato,  volutamente e accuratamente censurato dalle inquadrature mancanti, dalla voce fuori campo, da tutto ciò che non sentiamo o non vediamo perché sta succedendo qualche centimetro più in là della nostra tela, tuttavia presente e leggibile tra le righe, tra i dettagli apparentemente casuali, sparsi come oggetti in una scena del crimine.

Così Viner ci invita a ripercorrere gli angoli silenziosi del  nostro salotto di tutti i giorni, di oggi o di ieri, facendoci accomodare sul rassicurante divano davanti alla tv, o raccogliere i frutti del giardino di casa, osservando da un binocolo la felice prospettiva domestica che tinta da un immancabile fashion palette inevitabilmente conduce al dubbio, all’horror vacui, all’inquietudine che riemerge da ricordi di infanzia, tra le pagine sfogliate dal vento di un libro per noi ancora untitled.

Nelle tonalità tenui e negli gli intervalli decisi dei suoi dipinti ad olio, pieni di immagini nostalgiche ed elementi della contro-cultura degli anni 70, dipinti con una tecnica minuziosa e sapiente, il clima di tensione è palpabile e i personaggi, accuratamente delineati, offrono allo spettatore lo spazio per la contemplazione, l’introspezione, e la conversazione.

Le sue opere, sono la fusione di un profondo rispetto per la tradizione pittorica con un apprezzamento per la pluralità dinamica delle tendenze artistiche attuali. Concettualmente ambigui, ibridi, articolati da una originalità di ritrattistica e narrativa, affermano il diritto dell’artista di superare le prevalenti convenzioni istituzionali per la ricerca di una visione artistica fortemente individualizzata capace di interpretare e documentare lo stato d’animo contemporaneo.

Nel 2006 viene pubblicata la monografia Tranquil Aftermath, co-pubblicata dalla Jonathan LeVine Gallery e da Murphy Design. Artista residente presso la Jonathan LeVine Gallery, Viner ha esposto le sue opere in numerose altre gallerie e fiere d'arte, tra cui Scope Miami. Ha inoltre partecipato a mostre a New York, San Diego, Los Angeles, Filadelfia e, in Europa, presso la Dorothy Circus Gallery.