Andrew Hem è nato durante la fuga dei suoi genitori dalla Cambogia sulla scia del genocidio dei Khmer rossi. Hem ha sviluppato il suo immaginario artistico tra la cultura della società animistica rurale dei suoi antenati Khmer e l'arte urbana dinamica del duro quartiere di Los Angeles dove si stabilì la sua famiglia. Vivere questa dicotomia culturale ha favorito un'estetica ispirata al mondo dei graffiti e dell'immaginario tribale e soprannaturale. È possibile descrivere le sue opere come ricordi onirici ispirati dalla propria esperienza: i dipinti eterei di Hem fungono da finestra sulla realtà invisibile dello spirito umano. Le sue opere, rese riconoscibili dalle tavolozze evocative e dalle pennellate impressioniste, trasmettono visioni e ricordi capaci di trasportarci attraverso un tempo e un luogo sospesi tra realtà e sogno in un paesaggio spirituale dove la città e la natura si fondono come introspettive protagoniste. I murales diffusi in tutto il mondo di Andrew Hem raccontano delicatamente le esperienze dei rifugiati, offrendo un contributo inestimabile all'educazione della società all’etica e alla sostenibilità attraverso opere d'arte visivamente sbalorditive.