Marion Peck è un'artista americana nata nelle Filippine, il cui lavoro si compone di dipinti ad olio, incantevoli composizioni caratterizzate da palette delicate e scenari sofisticati. L'ispirazione alla base del suo lavoro viene dal periodo trascorso in Italia, in seguito al quale ha incorporato nella sua arte l'elemento della tipica composizione rinascimentale italiana e raggiunto un livello eccezionale di tecnicità pittorica. L'atmosfera surrealista, onirica ma conturbante, nasce invece dalla forte influenza del Re del Pop Surrealismo, suo marito Mark Ryden, il cui stile ha inevitabilmente influenzato la formula di Peck.
L'artista ha infatti sviluppato un proprio immaginario molto specifico e una narrativa riconoscibile che fondono temi sociali e ambientali con paesaggi idilliaci colonizzati da scenari inquietanti, rivelando la brutalità del mondo in cui viviamo.
I dipinti di Peck coinvolgono il pubblico in un processo mistico, catturando l'essenza dell'essere inspiegabile profondamente radicato in una simbologia soprannaturale.
Composta da un raffinato accostamento di colori e forme morbide, ogni tela di Peck ci accompagna in un mondo meraviglioso, dolceamaro e assurdo, dove paesaggi stravaganti sono abitati da creature circensi e animaletti con grandi occhi da bambini. Il suo stile riconoscibile si distingue per un senso dell'umorismo unico, che oscilla da gioioso a sarcastico attraverso la rappresentazione di soggetti insoliti in un modo che ricorda il sogno. Il significato ricorrente del lavoro di Peck è quello della velata provocazione e di una netta protesta politiche e sociali in cui l'oggetto essenziale della discussione siamo noi stessi e le nostre responsabilità.