La mostra “Pop Surrealism”, curata da Alexandra Mazzanti e Gianluca Marziani, è il primo evento esclusivamente dedicato al Pop Surrealismo americano ed internazionale. Al Museo Carandente di Spoleto, dal 26 giugno al 15 ottobre, sarà possibile ammirare, per la prima volta in Italia, i capolavori degli artisti storici di questa rivoluzionaria corrente, nata in California sul finire degli anni ’70.
Attraverso le oltre ottanta opere in mostra, ci inoltriamo nei flussi surreali di una pittura figurativa e narrativa dalle meticolose inquadrature prospettiche.
Gli artisti sono quaranta, tra cui spiccano i nomi dei più importanti esponenti internazionali del Pop Surrealismo, dal caposcuola Mark Ryden, a Joe Sorren, Todd Schorr, Shepard Fairey, Marion Peck, Camille Rose Garcia, Alex Gross, Ron English, Gary Baseman, Tim Biskup, Sas Christian, Kris Lewis, Ray Caesar, Jeff Soto, Travis Louie, David Stoupakis, James Jean, Adam Wallacavage, Tara McPherson, MissVan, Lola, Esao Andrews, Scott Musgrove, Jonathan Viner , Naoto Hattori, Natalie Kukula Abramovich, Kathie Olivas, Natalie Shau, Mijn Schatje, Ana Bagayan, Michael Page, Tim McCormick, Nathan Spoor, Paul Chatem, Ken Keirns, Ahren Hertel, Leila Ataya , Aaron Jasinski, e le uniche esponenti italiane Nicoletta Ceccoli e Niba.
In perfetta sintonia con le radici surrealiste degli anni Trenta, le profezie figurative del pop si rigenerano in un costante movimento tra registrazione del reale e immediata rielaborazione onirica.
Paesaggi, corpi, animali, storie, natura, oggetti: è questo il mondo reinterpretato in chiave pop surrealista. Un metaspazio dove tutto somiglia al reale, ma dove si percepiscono atmosfere sospese, un senso di attesa spasmodica e silenziosa, di dubbio o pericolo, di silenzi anormali o strani rumori in arrivo. Un mondo somigliante al nostro che, richiamando e rivoltando certe matrici paesaggistiche, domestiche e individuali, riattinge alla tecnica pittorica classica. Una pittura che predilige i soggetti dell’iconografia pop divulgati dai media del loisir e legati all’immaginario collettivo proponendo soggetti presenti nelle nostre coscienze dal mondo delle fiabe in poi. I temi spaziano dalla vitalità pratica del vivere ai riferimenti tra infanzia e adolescenza, alle aspirazioni morali e alle cronache del quotidiano. Allo stesso tempo superano l’inaspettato, toccando le fisionomie del fantastico metropolitano e ricreando un possibile surrealismo contemporaneo, figlio di un’epoca trasversale, polivalente, elettronica.
POP SURREALISM: What a Wonderfool World at Spoleto: Museo Carandente in Spoleto | Group Show
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