Il binomio latino che D.C.G. sceglie per dare il nome al solo show dell’artista lituana Natalie Shau, in mostra dal 14 marzo al 25 aprile 2009, vuole echeggiare la dimensione spazio-temporale di un tema da sempre caro al genere umano: la natura ed il suo doppio. Se il positivo coesiste al negativo, ciò che è veleno in natura può essere antidoto in scienza. Il piacere dell’anima può essere dolore per il corpo allo stesso modo in cui il piacere fisico può essere frustrazione dell’anima. L’indagine figurativa proposta dalla Dorothy Circus Gallery si interroga sulle difficili declinazioni che l’io dà del proprio io, passando attraverso i mutevoli conflitti entro cui si sviluppa la coesistenza di principi contraddittori. I 16 soggetti proposti dalle sperimentazioni digitali di Natalie Shau, che mescola sapientemente elementi tridimensionali, foto collage e dipinti digitali, rappresentano i diversi stadi della crescita in cui l’essere, generalmente femminile, si pone in relazione a ciò che lo circonda. Immortalato in gesti che ne svelano l’ingenuità, la curiosità e la scoperta non mancano il male e la sofferenza che giungono a sfociare nell’autolesionismo, sinonimo e rappresentazione di dolore e apparente sconfitta che preannunciano il trionfo di una nuova, nitida consapevolezza.
NATALIE SHAU: Venenum et Medicamentum: Dorothy Circus Rome | Solo Show
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