Bentornati alla DCG Roma questa volta alle soglie della pausa estiva per la penultima mostra della stagione, siamo orgogliosi di presentare la doppia personale “Así Es La Vida" di Liz Flores e “Creaturas’ di Miss Van che apriranno con un vernissage in presenza delle Artiste Sabato 18 Maggio dalle h 17.30 alle 20.00 in via dei Pettinari 76.
Il profondo confronto tra queste due artiste dalle figurazioni distinte e potenti si propone di approfondire le verità e la forza del linguaggio femmilie legato all espressione libera dei sentimenti. Immergendoci in una femminilità che si racconta nella sua identità complessa attraversando con coraggio, non solo i paesaggi emotivi che le appartengono, ma anche il momento presente ed esplorando il disagio, tanto profondamente radicato nelle loro esperienze personali quanto nelle narrative culturali del genere femminile.
Tinte con i colori del corpo e della terra, le calde tele di Liz Flores sono permeate da uno stile cubista simbolico, che nel destrutturare e ricomporre la forma femminile ne riscrive la bellezza essenziale in un armonico puzzle, fatto di scene intime che sembrano rubate da una frugalità rituale, Florez ci porta dentro il suo mondo, ricco di magia quanto il patrimonio culturale messicano e cubano che le scorrono nel sangue, portando sulla superfice l’essenza di una narrativa in evoluzione che si fonde tra diverse epoche e culture.
Ogni opera, nella sua composizione astratta che si staglia vibrante, ci invita a riflettere sui cambiamenti perpetui e sulle forze portanti nella vita delle donne, narrando storie che celebrano la resilienza e lo spirito matriarcale della Latinidad. I volti astratti, apparentemente indistinti, guidano la sensibilità degli spettatori verso il riflesso delle proprie identità, incoraggiando un dialogo sull'interazione tra temi storici e contemporanei di comunità, femminilità e appartenenza.
Miss Van, con un corpus di opere caratterizzato da un'anima peculiare e non convenzionale, presenta una serie che cattura il suo stato emotivo attuale.
Questa nuova serie è, come l’ha descritta l'artista, "[il suo] diario a colori", una collezione di ritratti intimi, crudi ma delicati.
Conosciuta in tutto il mondo per la sua capacità unica di integrare il messaggio sociale e lo spirito dinamico dell'arte di strada con la fine art di rimando classico, Miss Van nella mostra “Creaturas” esplora i temi più oscuri, attraverso le sue muse femminili cariche di una nuova vibrazione ma che rimangono sempre fortemente iconiche.
Queste figure, avvolte in un'aura misteriosa e inquietante, navigano le complesse emozioni e le narrazioni dell'inconscio dell'artista.
Gli occhi a fessura delle sue muse immerse in ambienti solitari, esaltati dalle palette tribali e da sfondi floreali ombrosi, creano un commento visivo toccante sulla bellezza, intrecciata con una combinazione naturale ma surreale di ambiguità e forti sentimenti sulla distanza tra sé e gli altri, ormai sentimento tipico nel mondo di oggi.
L'atmosfera cupa e minacciosa del suo nuovo lavoro porta echi delle narrazioni gotiche di Mary Shelley, o del più recente adattamento cinematografico di “Povere Creature” di Alasdair Gray, ma l'interpretazione di Miss Van delle profondità delle capacità umane e dell'ignoto, tesse delicatamente una coraggiosa narrazione sulla moderna esplorazione del sé.
In questo dialogo faccia a faccia, con opere che si guardano le une opposte alle altre, osserviamo quanto queste due serie in confronto si complementano, attraverso i loro diversi approcci artistici queste due donne creano un gioco dinamico tra luce e oscurità, celebrazione e introspezione, invitando a un'apprezzamento più completo di come ciascuna artista rappresenti la femminilità.
Le loro opere diventano catalizzatore per un percorso personale sull’eredità culturale, l’identità personale, le paure sociali e le esperienze universali di cambiamento e alienazione.