Dopo un florido percorso espositivo incentrato sulle declinazioni più accattivanti del Pop Surrealismo giapponese nello spirito dell'arcobaleno, la Dorothy Circus Gallery è pronta a concludere la sua primavera in grande stile, con l'ultimo imperdibile artista appartenente alla scena neo surrealista giapponese. Il 9 giugno ospiterà la sorprendente prima personale europea di Fuco Ueda, intitolata "Yumei" - Questo mondo e l'altro mondo", termine scelto dall'artista per spiegare una complessa filosofia di percezione della vita che emerge dai 13 dipinti in mostra. Si tratta di enormi tele traboccanti di saggezza orientale e di delicate emozioni narrate da misteriosi personaggi adagiati sul fondo di paesaggi marini.
Fuco Ueda è nato in Giappone nel 1979 e si è laureato alla Tokyo Arts. Come Yosuke Ueno e Kazuki Takamatsu, fa parte di quel nuovo surrealismo sviluppatosi in Giappone, influenzato da Yoshitomo Nara e Kawashima, e dagli immaginari più ricchi e personali che rendono quest'arte pura e i suoi artisti estremamente innovativi. Attualmente Fuco Ueda fa parte di una mostra collettiva iniziata il 22 aprile e che durerà fino al 21 maggio presso il 21st Century Museum of Art di Kanazawa, in Giappone, incentrata sull'insolito tema del pesce rosso espresso attraverso le più bizzarre variazioni pensate dall'artista. L'uso estensivo dei materiali più naturali, tra cui pigmenti minerali in polvere su carta, stoffa e legno, insieme alla pittura acrilica, riflette profondamente la qualità organica delle sue finzioni, dove la flora e la fauna dai colori vivaci riempiono l'aria fluttuando su cieli di lavanda o crescendo dalla nebbia senza terra. Quelle di Fuco Ueda possono essere semplicemente definite come porte aperte su un arto sconfinato, dove il tempo smette di scorrere, fissato in un'alba eterna, e lo spazio perde la sua consistenza. In queste scene in stop-motion complesse figure femminili rimangono impassibili, i loro sguardi persi in un doloroso vagare, i loro corpi leggeri bloccati in posture simboliche.
Le composizioni di Fuco Ueda rivelano un acuto senso di raffinatezza e un'impercettibile leggerezza che dà forma a scenari fatti di brezza e brandelli di sogni. Nonostante i colori sgargianti e "sparati" che si fondono l'uno con l'altro per creare un effetto fotonegativo, rivelano la stessa morbidezza e la sottile iconografia che ricorda le stampe giapponesi "Ukyio". Erano stampe che trattavano di "Un mondo fluttuante", una realtà a parte, come accade per Yumei, che racconta la precaria esistenza di quelle donne nei remoti giardini dell'inconscio, dove verità universali aspettano di essere sussurrate per rivelare la linea che divide il "qui" dal "là".
"Qui" o "Mei" indica il nostro mondo illuminato, "Là" o "Yu" è la terra dello spirituale, l'oscuro aldilà che ci guarda, ma che non riusciamo a percepire. È percepibile solo attraverso i sottili strati di blu e viola pallidi che nascondono la prospettiva pittorica facendo svanire le cose nello spazio. Al centro della materia arcana, donne spiritose, con la pelle toccata dall'oro e gli occhi cerchiati di rosso, congelate nell'immobilità di un ricordo, cercano di comunicare con noi. Sono sovrappensiero su una visione, una consapevolezza di quell'"oltre" che per noi è irraggiungibile. Sono gli unici mediatori a cui è concesso di stare sulla linea adatta del nulla, dove questo mondo e l'altro quasi si toccano, ma tutto rimane sospeso.
Su questo confine, le figure non possono essere né vive né morte, mentre parti del loro corpo si trasformano in ossa rendendole fantasmi erranti. Ciò è evidente in "Kiss", dove il personaggio cerca di esaminare meticolosamente un fiore bizzarro, alla ricerca di quel ricordo perduto, del messaggio segreto celato.
In "Fiamme di questo e dell'altro mondo", la stessa ragazza rivela ora un nuovo lato della storia. Ci mostra come il fuoco possa diventare innocuo, assumendo sfumature rosee e bizzarre. Sono fiamme interiori di conoscenza magica che fluttuano nell'aria e la figura che le ospita è il loro guardiano, destinato a vivere in perenne sospensione.
Toni bizzarri e sfumature astratte distorcono la luce naturale nei luoghi incantati di Fuco Ueda che oscillano tra il concreto e l'invisibile, dove tutto si rivela ma non ci appare nella forma che ci aspettiamo. Yumei è un'esplosione finale di colori stravaganti, un vibrante flusso di coscienza che vi lascerà senza fiato.