ZOE BYLAND: Head in the Clouds : Dorothy Circus Rome | Double Solo Show

11 Aprile - 23 Maggio 2015

La Dorothy Circus Gallery è pronta ad inaugurare la primavera romana con un 2 personal show di artisti europei, l’italiano Seven Moods e la svizzera Zoe Byland. Entrambi artisti già di scena nell’avanguardia dell’arte figurativa contemporanea internazionale, apprezzati dagli estimatori della tecnica pittorica più raffinata, Byland e Seven Moods hanno recentemente esposto nel group show dedicato al tema dell’acqua “Lacrima Aquarium”, tenutosi presso l’ex Acquario Romano, insieme a 33 artisti tra i più celebri della scena pop surrealista.

Questa volta, unici protagonisti della Red Hall della Dorothy Circus, Byland e Seven Moods, con i loro linguaggi inevitabilmente distanti, si ritrovano coinvolti in un comune tema notturno che sembra riemergere dalla fotografia dei primi del ‘900 e dal cinema noir di Hitchcock, portando con sé il mistero di memorie lontane, la nostalgia di un estetica vintage, e contemporaneamente tutta l’iconografia della filosofia pop del nostro presente, nella simbologia di sintesi del tatuaggio, nell’immaginario hi tech del linguaggio fantascientifico e nel segno prepotente della street art, legandoli insieme in un mix alchemico di codici e cifre appartenenti a un avvenire ancora da disegnare.


Negli 8 nuovi dipinti ad olio di Seven Moods la grazia e la bellezza delle protagoniste metropolitane attraversano con cynical attitude le atmosfere da crime fiction, tagliando il buio assoluto con i bianchi merletti di sottane e colletti inamidati.
Tutto accade di notte, sotto un cielo acceso da microscopiche stelle e pioggia bianca, la vita, l’amore, la morte, con la velocità con cui svanisce un profumo nel vento e con l’intensità di un fiore che continua a fiorire.
Uno strano giorno filtra intanto attraverso le nuvole e si ferma sulle 8 tele inedite di Zoe Byland, illuminando le pagine in bianco e nero dei diari delle alunne appena uscite da scuola.


Sono poco più che bambine o molto più che bambine, conoscono il freddo abbraccio del tempo e misteriose destinazioni, ritagliano papercuts da far volare lontano, e restano in posa su fondali di un oceano elegantemente arredato, per tutto il tempo necessario a sovvertire le nostre aspettative, così da continuare a giocare nella testa dello spettatore lasciandolo a fantasticare in preda ad una moltitudine di suggestioni. Il surrealismo di Byland si ambienta nell’epoca del “buono e bel costume” in una rilettura tanto romantica e nostalgica quanto lucida e ironica che se con una mano porta alla luce tutto il fascino di un epoca fiabesca, con l’altra lascia sprofondare e spegnere nell’oscurità tutto ciò che non è stato fantasia.