Al compimento dei nostri quindici anni di attività la gran parte di voi avrà assistito a numerose mostre di Artiste donne. Abbiamo parlato di Donna, di Femminilità, di Arte al femminile in diverse forme e sin dal principio della nostra attività. Questo perché la missione di portare all’attenzione la voce Femminile, taciuta per troppi anni, è ancora la chiave fondamentale della nostra ricerca curatoriale.
Tuttavia la nostra ricerca, così come l’accezione del femminile che si intende portare in scena prescinde dal gender e raccoglie invece il più arcano e profondo concetto di donna, quello che racchiude l’ideale e il reale della femminilità in totale fluidità di gender.
Così, se abbiamo appena proposto l’aspetto più forte e coraggioso della donna nelle immagini di donne libere e fiere di Jana Brike, ci troviamo ora davanti ad un altro aspetto della femminilità quello che si avvicina all’astrazione e all’ideale del femminile.
L’immagine idealizzata della donna raccontata da Miho Hirano e da Mitsuko Kuroki si radica nell’immaginario della storia della pittura quale messaggero di bellezza e di ideale, la donna che racchiude l’angelo e che diventa messaggero di positività, di luce, di giustizia.